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Visualizzazione dei post da 2022

Il padre infedele

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Questa volta non ci aspettano viaggi in posti esotici, cacce interminabili a assassini o arcani misteri da scoprire. O forse Scurati, lo scrittore di questo libro, prova a togliere il velo da un segreto irrisolvibile: l’essere umano. Anzi, ancora peggio, l’essere umano che diventa genitore. “Il padre infedele” è il romanzo di Antonio Scurati che ho da poco finito di leggere. Un libro utile e rivelatore in un certo senso non solo per chi è già papà o per chi sogna di diventarlo, più ai primi che ai secondi per alcune pieghe che prende la storia, ma in linea generale è un libro che aiuta a capire la mentalità dell’uomo e quindi ritrovarsi un po’ in certe dinamiche che ci riguardano da vicino. Questo non significa però che sia un libro prettamente maschile, anzi può essere una chiave di lettura interessante per il sesso opposto che magari vuole provare a comprendere meglio l’altro universo. Perché anche se è vero che le donne sanno essere “dolcemente complicate”, come cantava Fiorella M

Neuromante

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Di questi tempi si dice che siamo “iperconnessi”, grazie ad internet ed ai nostri smartphone possiamo in qualsiasi momento recuperare informazioni o altre cose che più ci interessano senza faticare troppo. Non è certo una novità, anzi per la maggior parte di noi è una cosa assolutamente normale, tanto che se anche per poco tempo ci dovessimo trovare senza cellulare molti si sentirebbero perduti, come ritrovarsi bendati in mezzo ad un bosco, di notte. Per quanto ovvio non è sempre stato così, c’è chi tanti anni prima di noi ha provato ad immaginare e raccontare la sua visione del futuro, e incredibilmente qualcuno non ci è andato neanche troppo lontano. Orwell ad esempio aveva immaginato il suo 1984 come un anno in cui l’umanità era completamente schiava di un sistema politico oppressivo. Ci siamo arrivati? Forse sì, forse no, forse qualche anno dopo. Di questo libro ne parleremo magari un’altra volta, ma mi piaceva il collegamento proprio perché nello stesso anno immaginato da Orwell

Appunti di un venditore di donne

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Oggi parlerò di un libro che ho letto diverso tempo fa, ma che mi è rimasto impresso e mi è tornato in mente scorrendo i titoli della mia libreria. Una storia cruda, sconvolgente e a tratti straziante che si infila nel sordido tessuto mafioso alle spalle della nascita della Milano da bere, all’alba dei primi anni ’80. Quelli che inseguito verranno chiamati gli anni di piombo. Torniamo quindi in questo periodo particolare a parlare di politica e di guerra, fortunatamente oggi non come quella di quegli anni, ma forse è proprio per gli argomenti simili che mi è tornata in mente questa lettura. L’autore Giorgio Faletti, i cui romanzi ci mancano ormai già da otto anni, è bravissimo a ricreare un’atmosfera noir definita anche all’italiana, che si discosta dai tipici gialli americani meno cupi e cervellotici e più incentrati su pallottole e muscoli. Un romanzo che si lascia divorare tutto d’un fiato per la trama incalzante che già dalle prime righe ci colpisce come un pugno a freddo, drit

La fattoria degli animali

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In attesa delle fresche uscite del prossimo autunno a risollevarci da questa estate rovente ho deciso di riprendere in mano un classico evergreen, di quelli che non appassiscono mai. Certo la delicata situazione mondiale e specialmente quello che stiamo vivendo in Europa hanno contribuito a farmelo tornare in mente. Se aggiungiamo anche il fatto che presto ci ritroveremo alle urne con una matita e una scheda davanti, questa favola torna alla ribalta come se fosse stata scritta ieri. Mi sono sempre stupito di come certi libri riescano ad essere attuali pur essendo stati scritti diversi anni prima. “La fattoria degli animali” di George Orwell, per quanto discusso, fu pubblicato la prima volta nel 1945 dopo che l’uscita fu ritardata in attesa della fine della guerra proprio per le implicazioni che i chiari riferimenti alla situazione dell’epoca potevano scaturire. Lo scenario politico era un po’ diverso da quello di oggi, neanche troppo, o forse solo mascherato diversamente. Molti

La metamorfosi - commento video

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Torno a parlare del libro di cui ho parlato qualche giorno fa: "La metamorfosi" di Franz Kafka. L'articolo completo lo si può trovare a questo link:  Link all'articolo Un breve commento, che riprende quanto già detto, mentre scalo con la mia mountain bike il Mao Crest a Spotorno. Per un'analisi un po' più a mente lucida comunque consiglio l'articolo, dove sicuramente avevo meno caldo senza il sole che mi picchiava sulla testa e più ossigeno.  Ma il paesaggio della riviera che si gode da lassù è impagabile.

La metamorfosi

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A chi non è mai capitato di svegliarsi una mattina con una strana sensazione. Soprattutto di questi tempi che un giorno ci si sveglia in con una pandemia mondiale e un altro giorno con una guerra in corso. Ma anche pensando a cose più piccole e più “quotidiane” può capitare di aprire gli occhi per la prima volta nella giornata e sentirsi semplicemente diversi. Solitamente nella letteratura, o ancora di più nei film, i tormenti del pensiero arrivano di notte, quando si dovrebbe trovare il sollievo e la pace del sonno, tanto da aver paura di andare a dormire proprio per non dover fare i conti con i propri incubi. Leggendo questo libro invece si ha il problema opposto: aver paura di come può essere il risveglio al mattino. Al protagonista di questa storia però è andata molto peggio. Gregor Samsa dopo una notte di sonni inquieti si ritrova sempre nel suo letto, e fin qui nulla di strano, ma presto si scopre trasformato in un enorme scarafaggio. I più appassionati di letteratura sicur

Do not stand at my grave

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Non sono un grande lettore di poesie e infatti questa l'ho ascoltata per la prima volta in una serie tv originale di Netflix molto bella e anche molto sottovalutata secondo me, perché non ne ho sentito parlare molto, ma in realtà è un gran bella storia. Un po' struggente, ma non per questo trascurabile. In fondo riporto la mia trascrizione a mano, con scrittura rigorosamente da gallina e non da dottore, del testo originale in inglese. La serie di cui parlo si intitola "After Life" con regista e protagonista Ricky Gervais. Chi lo conosce sa anche che è un personaggio da uno stile molto particolare, spesso irriverente, ma in questa serie mi ha molto stupito e colpito oltre che lasciato di stucco. Di come riesce parlare di una cosa bruttissima e definitiva come il cancro emozionando con dei momenti di massima sensibilità, riuscendo però a metterci anche un po' di ironia. Impresa decisamente complicata. Quello che segue non è un vero e proprio SPOILER, perché anche le

Jurassic Park

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Quando i dinosauri entrano in scena o si è paleontologi o si torna sempre un po’ bambini. Ci possono essere diverse spiegazioni del perché questi giganti del passato continuano ad affascinarci ancora oggi e mille sono le fantasticherie attorno alla loro vita sul nostro pianeta milioni di anni fa. I libri, i film, i racconti e le storie che li vedono protagonisti sono infinite e si sprecano, attorno a questo mondo di cui sembra di sapere tanto eppure conosciamo una minima parte. Forse è proprio questo che ne alimenta il mistero. I bambini hanno tutti attraversato una fase della loro crescita dove rimangono completamente ammaliati e rapiti dal mondo dei dinosauri, ma si sbaglia chi pensa che non interessino anche a ragazzi, adulti e anziani. C’è uno scrittore su tutti, anche se i più ricorderanno il regista, che con la sua immaginazione ha dato vita alle più recondite, e forse neanche troppo, fantasie su questi bestioni del passato. Sfido a non sapere di cosa parlo se dico “Jurassi

Storia proibita di una geisha

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Questo mese stravolgiamo completamente le abitudini della rubrica. Vi parlerò di un libro documentario molto lontano dai thriller, gialli o i romanzi d’avventura che leggo solitamente e anche geograficamente ci spostiamo verso paesi meno esplorati, almeno dai grandi bestseller che solitamente popolano gli scaffali delle nostre librerie. Parlo del Giappone, paese ovviamente non sconosciuto, ma forse non così esplorato dal lato della letteratura. Ammetto di avere un debole per la cultura giapponese. Mi hanno sempre affascinato le loro tradizioni millenarie così originali e stravaganti, molte volte incomprensibili ai nostri occhi, a cui il popolo è molto legato. Tradizioni e costumi che sopravvivono negli anni nonostante l’inarrestabile progresso tecnologico. Progredire pur mantenendo le radici ben piantate nella propria storia senza che questa si in qualche modo un freno. Sono anche appassionato di manga, alter ego dei nostri fumetti che si leggono rigorosamente al contrario, da dest

Il semaforo blu

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Ho caricato un nuovo video dove leggo, in maniera un po' impacciata a dire il vero, una bellissima favola di Gianni Rodari. Proseguendo in bici con un po' di fiatone e poco ossigeno spiego anche perché mi piace questa breve storia e perché ci sono così legato. Qui sotto il link.  

La verità sul caso Harry Quebert

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Cosa si è disposti a sacrificare per amore? Da tempo immemore si dice che sia il motore del mondo, la forza che sta al di sotto delle scelte più difficili, intraprendenti e coraggiose. Per amore può essere messa da parte la carriera, a volte le proprie convinzioni, la dignità altre. Il libro di cui parlo oggi si riferisce proprio a questo. O almeno in un certo senso perché a volte per amore si possono fare anche le scelte sbagliate. Tutta la vicenda de “La verità sul caso Harry Quebert”, di Joël Dicker, trova le fondamenta sua una storia di cuore torbida, segreta e non convenzionale. Questo è uno di quei romanzi che mi ha lasciato una sensazione di mancanza incredibile quando ho girato con rassegnazione l’ultima pagina. Non capita spesso, ma quando hai appena finito di leggere una storia e non riesci ad alzarti, rigirando ancora un po’ il libro tra le mani e riguardando la copertina ti scopri a sospirare ripensando a tutto quello che hai vissuto nei giorni passati, allora probab

Storie per un mondo da favola

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"Storie per un mondo da favola" è l'ultimo libro a cui ho avuto il piacere di partecipare con una mia storia, o meglio una favola. Questa selezione faceva parte di un concorso del 2021 che aveva come tema "scegli il tuo obiettivo e libera la tua storia per un mondo da favola!", un'iniziativa dell'Associazione Lavoratori Intesa Sanpaolo e Libromania. La casa editrice da anni si occupa di scrittori emergenti dandogli la possibilità di confrontarsi con la realtà letteraria. L'ispirazione era quindi rivolta ai temi dell'Agenda ONU 2030 e dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Temi triti e ritriti in un certo senso per delle orecchie superficiali. A voler essere cinici sembrano traguardi fin utopistici in realtà, da cui l'umanità sembra essere ancora molto distante. Tralasciando questa piccola premessa posso annunciare di essere stato selezionato e pubblicato in questa nuova raccolta con il mio racconto "Numeri uguali". Ho scelto

La gemella sbagliata

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Trovo che leggere un libro sarà sempre uno dei migliori metodi di evasione dalla realtà, anche solo per qualche minuto, anche solo per qualche pagina. Alla fine di una dura giornata di lavoro o all’inizio per partire con il piede giusto. Per far viaggiare la mente o lasciare da parte le brutte notizie del mondo. Come le altre volte l’articolo è pubblicato anche sul sito Quilianonline.it e in fondo alla pagina vi metto il link diretto.    “Un bel gioco dura poco”. Quante volte ci siamo sentiti dire questa frase e quante altre l’avremo detta, forse da bambini se il gioco non ci piaceva più, o anche da genitori se prendeva una piega non gradita. In tante volte che ho sentito questa frase mai avrei potuto immaginare che un gioco potesse durare tanto come in questo libro, quasi una vita intera. Perché l’autrice Ann Morgan parte proprio da un gioco molto semplice, tra bambini, che porterà delle implicazioni sconvolgenti e irreversibili per le loro vite. “La gemella sbagliata” è una storia di

Amori e altre acrobazie: Tra l'arte di vivere tra le sfumature

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Con grande sorpresa qualche giorno fa ho ricevuto una mail che mi avvisava che il mio libro era stato citato in un articolo online. I talent scout del sito ilmiolibro.kataweb.it hanno appunto parlato un po' del libro "Ci scusiamo per il disagio", pubblicato ormai quasi tre anni fa, dando a mio parere un'ottima lettura sul risultato finale che volevo ottenere. Quindi riassumerei con un: missione compiuta. Il sito è stato il mio primo contatto con l'auto-pubblicazione. Una piattaforma ben strutturata che permette a tutti gli aspiranti scrittori di mettersi un po' "in mostra" con racconti brevi soprattutto, ma anche con qualsiasi scritto in generale. A dire il vero mi ero poi anche un po' dimenticato di avere il libro pubblicato lì, perché per convenienza e praticità mi sono spostato su un'altra piattaforma, ma questa è un'altra storia. Ma da qui in effetti era partito tutto e il fatto che anche dopo un bel po' di tempo se ne torni a par

Alta finanza

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Forse, anzi quasi sicuramente, non uno dei suoi libri più famosi, ma quando sulla copertina c’è impresso un nome come Ken Follet difficilmente ci si può aspettare un buco nell’acqua. Anche se quando uscì questo libro non era ancora così, perché i suoi più grandi successi dovevano ancora essere scritti. Fosse anche solo per il fatto che ha un quinto delle pagine dei romanzi che di solito pubblica lo scrittore, quindi è un’opera “minore” anche nello spessore del volume. Ma ritroviamo i punti di forza a cui siamo abituati come le descrizioni tanto affascinanti quanto dettagliate, che non mancheranno, anche se in meno pagine. È anche vero che il libro che uscì circa un anno dopo, dal titolo “La cruna dell’ago”, l’ha di fatto consacrato nel mondo della letteratura oltre che farlo conoscere in tutto il mondo. Nonostante questa premessa trovo che “Alta finanza” sia un libro che valga la pena leggere, soprattutto per chi è appassionato delle storie che ruotano attorno al mondo, neanche a dirlo

Un giro in bici: Naso di Gatto

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Ho recentemente inaugurato un canale YouTube dove “sfogare” in un certo senso un’altra mia passione nata negli ultimi due anni. Un po’ figlia della pandemia si potrebbe dire, perché per quanto mi siano sempre piaciute le biciclette pur essendo per me solo un passatempo sporadico, da quasi un paio d’anni a questa parte si è trasformata in una vera e propria parte di me. Di quelle cose di cui non si riesce più a fare a meno. L'affrontare le strade e i sentire, spesso in solitaria, mi ha ridato una sensazione di libertà che sentivo un po' smarrita negli ultimi tempi. Se poi a questo aggiungiamo l'arrivo di una GoPro il passo successivo è molto breve. Trovo che sia uno sport che ben si sposa con la voglia di raccontare, magari un po’ più attraverso le immagini e la fatica e un po’ meno con le parole. Qui di seguito il mio primo tentativo, niente parole: solo strada, bici e musica. Buona visione.

Racconti in bici - La casa senza ricordi

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Ultimamente mi è balzata in testa questa idea di provare ad unire due delle mie passioni: il piacere di leggere con la fatica di andare in bicicletta. Quindi ho tentato un esperimento, provare a raccontare qualcosa mentre pedalo, magari in qualche pezzo un po' meno faticoso, dove non sono in debito di ossigeno a sudare e imprecare su qualche salita. Il risultato, il primo, pur consapevole di dover migliorare molto se voglio proporre una cosa del genere, l'ho pubblicato su YouTube. Quindi ci si può collegare al link qui sotto e dare un'occhiata.  L'argomento è "La casa senza ricordi" per il momento ultimo libro pubblicato dallo scrittore Donato Carrisi dato che recentemente su Quilianonline.it e qui sul mio blog avevo parlato del libro precedente di questa saga "La casa delle voci", che potete recuperare facilmente qui . Che dire, buona visione. Un unico accorgimento che consiglio è quello dell'attivazione dei sottotitoli, che ho curato personalme