Jurassic Park

Quando i dinosauri entrano in scena o si è paleontologi o si torna sempre un po’ bambini.

Ci possono essere diverse spiegazioni del perché questi giganti del passato continuano ad affascinarci ancora oggi e mille sono le fantasticherie attorno alla loro vita sul nostro pianeta milioni di anni fa. I libri, i film, i racconti e le storie che li vedono protagonisti sono infinite e si sprecano, attorno a questo mondo di cui sembra di sapere tanto eppure conosciamo una minima parte. Forse è proprio questo che ne alimenta il mistero. I bambini hanno tutti attraversato una fase della loro crescita dove rimangono completamente ammaliati e rapiti dal mondo dei dinosauri, ma si sbaglia chi pensa che non interessino anche a ragazzi, adulti e anziani.

C’è uno scrittore su tutti, anche se i più ricorderanno il regista, che con la sua immaginazione ha dato vita alle più recondite, e forse neanche troppo, fantasie su questi bestioni del passato.

Sfido a non sapere di cosa parlo se dico “Jurassic Park”.

Il romanzo best seller di Crichton scritto nel 1990 è stato davvero molto fortunato, ma con la pellicola di Spielberg del 1993 i dinosauri hanno raggiunto un successo multimilionario. Primo film di una lunga serie con diversi seguiti molto popolari e ancora oggi in produzione, a dimostrazione del fatto che sembra davvero difficile stancarsi dei preistorici lucertoloni giganti.

Ci sono diverse analogie tra il romanzo e la pellicola, ma anche tante discordanze che sarebbe sicuramente interessante approfondire ed è un giochetto che mi è sempre piaciuto molto, ma questa è un’altra storia. Spesso e volentieri il paragone libro/film per i lettori è increscioso, ma in questo caso è quanto mai curioso. Con una semplice e veloce ricerca su internet comunque si possono facilmente trovare le più eclatanti difformità. Affrontando il libro le più lampanti le ho scovate da solo, ma con una rapida ricerca ne ho trovate molte altre più sottili che mi erano sfuggite ad una prima occhiata.

Oggi vi parlerò appunto di questo libro che ho finito di leggere da poco e già non vedo l’ora di avere tra le mani il “Il mondo perduto”, per continuare questa storia stupenda. Proprio alcune sostanziali differenze di cui parlavo prima rendono la lettura godibile anche da chi, come me, ha visto il primo film circa un centinaio di volte.

Crichton ha una scrittura scorrevole e appassionante anche se ama perdersi nelle descrizioni scientifiche, che a volte possono sembrare un po’ ingarbugliate e poco comprensibili, ma che dimostrano quanto studio ci sia dietro un romanzo fantascientifico per dargli credibilità. Perché il pensiero che si ha leggendo questo libro è che il sogno di riportare in vita i dinosauri non sarebbe poi così lontano dalla realtà, ma i problemi sarebbero più che altro di tutt’altro tipo, come contenerli e controllarli. Ma sto divagando e sognando ad occhi aperti soprattutto.

 

“Jurassic Park” è quindi, per i pochi che non lo sapessero, la storia di un anziano miliardario, John Hammond, che acquista Isla Nublar, un’isola inventata dallo scrittore sperduta al largo del Costa Rica. Hammond ha in mente l’ambizioso progetto di dar vita ad un parco turistico ricreando l’ecosistema dei dinosauri. Uno zoo safari in pratica, dove le attrazioni principali saranno proprio le creature più maestose e spaventose che abbiano mai messo piede sulla terra.

Ma cercare di dominare la natura non è mai stata una buona idea e non lo è ancora oggi, specialmente se si crede di poterla controllare e sopraffare senza sforzi. Come non mancherà di spiegarci uno dei personaggi, Ian Malcom, principale detrattore di quello che avviene a Isla Nublar, con la sua teoria del caos che purtroppo sembra avverarsi con conseguenze nefaste per chiunque si trovi sull’isola. John Hammond dall’alto della sua miliardaria testardaggine è convinto della massima sicurezza del suo parco grazie alle ingenti somme spese in apparecchiature tecnologiche e all’avanguardia. Proprio per questo prima dell'inaugurazione, in ritardo e sotto le pressioni dei soci investitori che iniziano ad essere dubbiosi sulla buona riuscita, organizza una sorta di tour dimostrativo con un gruppo eterogeneo di visitatori che comprende scienziati e paleontologi esperti in materia, Alan Grant e  Ellie Sattler, l’avvocato Donald Gennaro in qualità di portavoce dei finanziatori dell’ambizioso progetto e i nipotini di Hammond, potenziali e futuri clienti del parco.

Quello che succede dopo è storia come si dice in questi casi. Chrichton ci regala un’atmosfera avventurosa e fantastica in grado di catturarci fin dalle prime pagine quando un piccolo raptor compare sulle bianche spiagge del Costa Rica e non ci lascia più tra colpi di scena, disastri, paura e fughe dalla catastrofe di Jurassic Park.


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